
intervista di Rossana Calbi
La capacità di
raccontare e sintetizzare è la prerogativa dell’illustratore, le parole stanno
là e con il tratto vanno spiegate e sintetizzate e spesso va tutto fatto in
pochissimo tempo. Nel tempo l’illustratore ha assunto prospettive differenti,
la sua capacità di narrare si è necessariamente esplicata altrove e
esprimendosi anche senza testo scritto. La sua ricerca non si è limitata più alla
carta, il suo fare è diventato materico. Oscar Diodoro è sicuramente un esempio
completo dell’evoluzione dell’illustrazione contemporanea: lavora su diverse
superfici, con diversi materiali, e come i più lavora come freelance: le case
editrici non assumono più e la loro prerogativa è avere collaborazioni esterne,
poco continuativo il lavoro dell’illustratore e poco lineare e curato il lavoro
editoriale. Ma ci sono le personalità forti che riescono a imporsi comunque
perché il loro lavoro è riconoscibile, forte, stigmatico, sia sulla carta che su
altri materiali. Oscar “Odd” Diodoro nel 2021 è annoverato nell’«Annual», una
delle pubblicazioni che presenta gli illustratori più significativi, ed è
rilevante proprio questa sua poliedricità, che gli permette di cambiare
prospettiva e di trasformare il suo lavoro in un progetto materico che è stato
presentato nelle gallerie di New York, Los Angeles e Pechino. Io ho potuto
ammirare i suoi lavoro tridimensionali da Up Urban Prospective Factory di Roma
in un progetto personale colorato e piatto, a cura di Marta Di Meglio, che si
struttura su piani narrativi che compongono la figura. In effetti, Oscar fa
sempre la stessa cosa, ma sa usare sempre linguaggi diversi.

Lo scorso autunno hai
realizzato un murale, è la tua prima esperienza di lavoro su un muro?
Ho
realizzato altre opere su muro ma a novembre ho avuto l’occasione di lavorare
per la prima volta sulla facciata di un condominio grazie a Outbox, un
collettivo che si occupa di interventi artistici sul tessuto urbano. Una grande
superficie, 120 metri quadri per rappresentare il quartiere.
Il fare dell’illustratore viene considerato sempre come una sorta di specifica rispetto al lavoro propriamente definito dai professori in accademia come lavoro artistico, ma l’illustratore non è relegato alla sola carta, raccontami tutti i supporti che usi e le tecniche con cui ti esprimi.
Mi piace staccarmi dal computer appena posso e sperimentare con materiali diversi. Nel tempo ho lavorato con la serigrafia, con il legno, il collage. Forse prediligo lavorare su progetti dove posso dare tridimensionalità alle mie idee. Il legno mi piace particolarmente perché le venature danno una vitalità naturale all’opera. Probabilmente il prossimo passo che farò sarà lavorare anche con il cemento. Come colori uso spesso bombolette spray perché hanno la coprenza e l’intensità che cerco.
@oscar_odd
@rossanacalbi